Questo progetto mira a porre in essere azioni per l’assistenza ed il sostegno delle donne vittime di violenza residenti nel Comune di Reggio e Provincia che subiscono violenza da partner o ex partner nelle relazioni di intimità. Questa violenza presenta dinamiche particolarmente problematiche, pericolose e recidivanti nel tempo, le cui conseguenze possono essere affrontate solo con interventi strutturati, e a lungo termine, a favore dei soggetti oggetto di violenza (donne e minori). Obiettivo del progetto è quello di fornire alla donna, oltre i percorsi di individualizzati di uscita dalla violenza, servizi di supporto per risolvere situazioni di disagio economico, relazionale, sociale. Le richieste esplicitate dalle donne, quando scelgono di intraprendere un percorso di uscita dalla violenza, attengono principalmente al tema della protezione e della sicurezza, della gestione dei figli, dell’autonomia economica, della reperibilità di una casa. Se queste richieste rimandano a bisogni materiali e concreti, i quali possono manifestarsi con livelli di urgenza differenti da caso a caso, sussistono bisogni impliciti e meno tangibili ma altrettanto determinanti nello svelamento della situazione di violenza subita e nella costruzione di un rapporto di fiducia con chi le accoglie: la vergogna, la paura di non essere credute, il senso di colpa. Le donne hanno quindi bisogno di essere sostenute per poter immaginare la loro vita al riparo dalla paura, dall’isolamento e dalla svalorizzazione. I colloqui di accoglienza con le donne, presso il centro antiviolenza, secondo una metodologia basata sulla relazione tra donne, con personale specificatamente formato, sono il punto di partenza di tutte le azioni successive previste da questa proposta progettuale, che prevede il coinvolgimento di altre realtà del territorio. Al centro c’è la donna con a fianco il centro antiviolenza, intorno a lei tutti gli altri soggetti a cui la donna può accedere, autonomamente, seppur sostenuta dal Centro: se, come e quando vuole. In questa visione la centralità viene riconosciuta alla donna e il valore specifico del centro antiviolenza sta proprio nel fatto di affiancarsi a lei, senza indirizzarla necessariamente verso l’una strada o l’altra; nel valore assegnato alla relazione fra donne per uscire dalla violenza; nelle competenze specifiche delle operatrici in materia di violenza; nella conoscenza che esse hanno delle risorse disponibili per farvi fronte. Nello specifico il progetto prevede le seguenti azioni:
1. SUPPORTO MATERIALE
Nei percorsi particolarmente complessi di uscita dalla violenza, in cui assenti o molto scarse sono le risorse a disposizione della donna in termini per esempio di reti familiare, sociale, amicale, conoscenze linguistiche e/o del territorio, povertà economica e/o impoverimento conseguente alla esperienza di violenza, il Centro intende offrire alle proprie utenti, in collaborazione con la rete di servizi a favore delle donne vittime di violenza, pacchi con alimenti, vestiario e beni di prima necessità. Sarà inoltre fornita la possibilità di consumare pasti caldi quotidianamente presso la mensa sociale di una delle associazioni che collabora con il Centro.
2. SEGRETARIATO SOCIALE
Il Centro fornirà informazioni sul complesso dei servizi e delle prestazioni sociali, sanitarie, educative e culturali, sia pubbliche che private, presenti sul territorio. In collaborazione con il centro di assistenza fiscale della rete di servizi creata, provvederà alla compilazione delle domande utili per ottenere bonus sociali. Il servizio utilizzerà i seguenti strumenti:
 Scheda di decodificazione del bisogno sociale della utente;
 mappa delle reti istituzionali;
 mappa dei servizi attivati nel territorio dell'ambito;
 banca dati delle utenti.
3. ATTIVAZIONE DI PERCORSI LABORATORIALI
I laboratori avranno sia una finalità educativo-ricreativa per consentire la sperimentazione delle proprie risorse in un’ottica evolutiva sia una finalità socializzante con altre donne. Tutti i laboratori possono prevedere l’utilizzo di spazi esterni alle strutture del centro antiviolenza, come la sede dell’Associazione Benessere e Salute presso la quale è stato attivato lo sportello interculturale.

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